Reading Silenzi d'Alpe
| 2006

Angelo d’Arrigo

Laureatosi a Parigi, innamorato della montagna, istruttore di volo, maestro di sci e guida alpina cerca di vivere delle sue passioni legate agli sport “plein air”. Progetta e realizza delle “prime” sulle Alpi: dal Monte Bianco al Cervino, dall’Aiguille Verte all’Aiguille du Midi, nelle sue tre specialità: sci estremo, volo libero e alpinismo. Denominato in Francia le funambulle de l’extreme, vola per la prima volta dal vulcano più alto d’Europa in piena eruzione: l'Etna ed opera anche fuori Europa: sull’Himalaya e le Ande. Dopo anni di agonismo in volo libero e due titoli mondiali con il deltaplano a motore, decide di dedicarsi ai voli record ma soprattutto all'emulazione del volo dei rapaci per la ricerca del volo istintivo. Avvia un progetto intitolato Metamorphosis che spazia dalle aquile delle Alpi ai rapaci dell’Himalaya (2004), dagli avvoltoi dell'America Latina a quelli Australiani. Nel dicembre 2005 vola come i condor sopra l'Aconcagua, nella catena montuosa più alta del mondo: la Cordigliera Andina. Il 26 marzo Angelo ci ha lasciato, mentre faceva ciò che piu’ amava: volare. Nello spirito di ciò che Angelo ha sempre testimoniato, promuoviamo la Fondazione che porta il suo nome e sosteniamo il progetto umanitario in aiuto ai tanti bambini sfortunati che egli aveva incontrato durante i suoi viaggi.

Angelo d’Arrigo: «Volando con il mio delta mi trovai improvvisamente vicino un’aquila reale. Ospite dell’aria, mi specchiai in lei, nelle ampie ali estese dentro l’elemento. Avevamo entrambi le ali, e volavamo. Anche uno scambio di sguardi un po’ impaurirti ci accomunò, ma subito acquistammo reciproca fiducia per riuscire a volare insieme con una certa complicità. Fu una comunione di pochi istanti, ma bastò a farmi sentire aquila.»